Palazzo Binelli

Cenni storici

Riportato all’antico splendore, l’edificio di via Verdi è solo una parte del progetto residenziale e commerciale voluto dalla famiglia Binelli, protagonista a tutto tondo del disegno di città ideato e compiuto dall’ingegner Leandro Caselli capace di attuare una totale revisione e rivisitazione dell’assetto urbano di Carrara. Costruito a partire dal 1888 sulle fondamenta di un precedente modesto edificio, dopo un quarto di secolo di splendore il Palazzo di via Verdi non ebbe più per la famiglia quella centralità e quell’importanza che ne avevano spinto la costruzione. Nel 1921, venne quindi venduto alla Banca d’Italia che, nell’ambito della propria politica di presenza nelle aree strategiche dell’economia del paese, decise di aprire in Carrara una propria succursale. Se da un lato si mantenne la prestigiosa funzione di rappresentanza dell’edificio, dall’altro vennero operati accomodamenti funzionali necessari alla nuova destinazione i quali iniziarono a snaturare la primitiva sistemazione del palazzo. Nel 1966, con il trasferimento della filiale della Banca d’Italia a Massa, il palazzo venne chiuso per poi essere destinato a sede provvisoria e succursale dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e del Liceo Artistico locale. Nel 1994, dopo una chiusura di quattro anni, il Palazzo è stato acquistato dalla Cassa di Risparmio di Carrara.  Il 21 febbraio del 2006 è passato definitivamente in possesso della Fondazione che ne ha avviato un ampio progetto di restauro.

Architettura e restauro

“Bisogna fare l’impossibile, bisogna fare miracoli per conservare al monumento il suo vecchio aspetto artistico e pittoresco… bisogna che i compimenti, se sono indispensabili, e le aggiunte, se non si possono scansare, mostrino, non d’essere opere antiche ma di essere opere d’oggi”  (Camillo Boito 1836-1914).

Da ritenersi ancora valido e attuale, questo principio è stato uno delle linee guida del progetto di recupero del Palazzo. L’esigenza di attualizzarne la fruizione e di adeguarne le strutture ad una nuova normativa, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la necessità di garantire la sicurezza sia attiva che passiva sono stati gli obiettivi principali del piano di revisione e ristrutturazione dell’immobile. Il tutto è avvenuto nella consapevolezza che il riuso e la rivitalizzazione degli edifici storici costituiscono non solo la difesa e la salvaguardia della singola struttura, ma dell’intero centro storico, e che soltanto attraverso l’uso di un bene se ne garantisce la manutenzione, la vita e quindi la trasmissibilità alle generazioni future (Carta del Restauro di Venezia 1964).

La nuova destinazione dell’edificio è quella di sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, pertanto il restauro ha previsto la creazione di luoghi e strutture destinati ad attività culturali e pubbliche come la sala conferenze e gli spazi espositivi da mettere a disposizione della città. Ciò mantiene quella doppia valenza pubblico-privato che l’edificio ha sempre avuto fin dalle sue origini e conferma la volontà della Fondazione di fare del palazzo un centro di incontro e confronto sociale e culturale.

Il Palazzo si sviluppa su tre piani. Il grandioso portale marmoreo prospiciente via Verdi ci introduce nell’ampio androne d’ingresso, che conduce direttamente  al giardino interno attraverso un secondo portale aperto sul retro del palazzo.

Mentre il piano terra era utilizzato dalla famiglia Binelli con funzione pubblica e di rappresentanza, il piano nobile ed il secondo piano erano destinati ad uso privato, l’ultimo piano mansardato era abitato dalla servitù, oggi il Palazzo presenta:

  • al pian terreno: una sala convegni da circa 80 posti e due salette espositive destinate a mostre temporanee proposte da artisti locali
  • al primo piano: cinque sale espositive destinate a mostre temporanee di più ampio respiro
  • al secondo piano: gli uffici operativi della Fondazione
  • al piano sottotetto: oltre ad un’ampia sala riunioni si trovano gli uffici operativi della Fondazione Progetti S.r.l. (Società strumentale della Fondazione stessa)
  • il giardino: rivalutato attraverso una revisione della precedente architettura e trasformato in una piccolo anfiteatro marmoreo, oltre ad ospitare iniziative proprie della Fondazione è messo a disposizione della collettività per eventi pubblici e matrimoni.

Grazie al progetto di restauro attuato dalla Fondazione sono state riportate all’antico splendore le decorazioni marmoree sia esterne che interne della struttura, così come le decorazioni murali dei soffitti, giunte a noi in discrete condizioni di conservazione e per la maggior parte sufficientemente integre. Da rilevare il particolare pregio del soffitto a finti cassettoni lignei in stucco ad imitazione di diverse essenze di legno che arricchisce la sala conferenze del pian terreno.  Palazzo Binelli è stato inaugurato il 25 giugno 2011. È stato così restituito alla città uno spazio di grande prestigio, un luogo di promozione  culturale, civile e di confronto, pensato per diventare un punto di riferimento per la cittadinanza tutta.